Nuovi ingredienti, nuove preparazioni, abbinamenti insoliti, cotture sperimentali: ogni anno la cucina propone novità e tendenze, che rimbalzano dalle cucine stellate allo street food, dalle produzioni di nicchia ai mercati di tutto il mondo. Quali sono le mode di questo 2024? Quali sono i prodotti imperdibili per chi vuole essere food trendy?
Yogurt, kefir, kimchi, kombucha e i cari vecchi crauti: i fermentati vanno per la maggiore. Una pratica antica che è stata riscoperta e si sta affermando sempre più. Per il gusto certamente, ma anche (soprattutto) per i benefici di questi alimenti, che contribuiscono alla salute intestinale e al benessere generale: batteri, lieviti e muffe trasformano le proteine e i carboidrati producendo acido lattico, enzimi, vitamine, omega-3 e probiotici.
L’ingrediente davvero di moda quest’anno? Sono le foglie grandi e rugose del fico. Negli ultimi mesi gli chef sembrano letteralmente impazziti per questo ingrediente, entrata di prepotenza in mille ricette (c’è chi ne ha fatto un ragù e chi serve una mignonette con le ostriche). E poi sciroppi per i cocktail, liquori, infusi: dietro a una foglia di fico si nasconde tanta versatilità.
Quest’anno sembrano essersi definitivamente presi la scena due alimenti che possono sostituire la carne per l’apporto proteico. I fagioli ci sono sempre stati, ma mai come ora sono di moda, dalle cucine dei grandi cuochi fino all’aperitivo. E poi i funghi (come l’ostrica king, un must 2024): l’idea di base è sostituire con prodotti plant based tutto ciò che viene dall’allevamento animale.
Non solo birra e vino: il fenomeno dei cosiddetti “superalcolici analcolici” è in crescita costante. Bar, locali e stabilimenti balneari si sono attrezzati e ormai si trovano quasi ovunque i mocktail, la versione analcolica dei cocktail. I produttori si moltiplicano, le ricette evolvono e le bevande senza alcol (ma con sapori e complessità dei tradizionali prodotti alcolici) spopolano soprattutto tra giovani e giovanissimi.
La grande ristorazione costa, la grande ristorazione arranca: le grandi cucine sembrano sempre meno sostenibili, ma allo stesso tempo gli chef sono diventati delle star. Ecco allora la tendenza a vedere prodotti confezionati legati al nome del cuoco o del ristorante: Cracco ha fatto scuola e ormai la salsa, il condimento, la maionese di questo o quello chef sono ovunque. Marketing, notorietà e qualità del prodotto: la ricetta è servita.
