Olio di argan: una risorsa sostenibile, alleata del benessere

Arriva dal cuore del Marocco un prodotto sempre più diffuso a livello mondiale, versatile, ricco di principi attivi, capace di racchiudere in sé secoli di tradizione e promesse di benessere. È l’olio di argan, un ingrediente prezioso in molteplici ambiti: che lo si trovi in una crema viso, in un condimento profumato o in una lozione per capelli, racconta una storia fatta di artigianalità, innovazione e sostenibilità.

Olio di argan: caratteristiche e provenienza

L’olio di argan è un prodotto di origine vegetale ottenuto dalla spremitura dei semi dell’Argania spinosa, un albero endemico del sud-ovest del Marocco, paese che ne è il primo produttore al mondo. Nonostante la scarsità di acqua nel sottosuolo, l’Argania è un albero molto longevo che può arrivare fino a 150-200 anni di età e che può raggiungere e superare i 10 metri d’altezza.
Di colore giallo dorato, l’olio di argan ha una composizione chimica ricca di acidi grassi insaturi, in particolare acido oleico (circa il 45%) e linoleico (circa il 35%), oltre a tocoferoli (vitamina E), polifenoli (flavonoidi), triterpeni e fitosteroli. Questa combinazione conferisce all’olio di argan una spiccata attività antiossidante e un’elevata stabilità ossidativa, rendendolo particolarmente adatto a diversi impieghi nei settori cosmetico, nutraceutico e farmaceutico
Esistono due metodi di estrazione dell’olio di argan. Il metodo tradizionale, utilizzato principalmente dalle donne berbere in Marocco, prevede la raccolta dei frutti, l’essiccazione, la rimozione della polpa, la rottura dei noccioli per estrarre i semi, la tostatura, la macinazione e infine la spremitura per estrarre l’olio. Il metodo industriale, invece, utilizza macchinari per la frantumazione dei noccioli e l’estrazione tramite l’uso di solventi, con risultati in termini di resa molto maggiori. A livello industriale, la produzione dell’olio di argan per uso alimentare richiede processi di tostatura controllata, decantazione e filtrazione, per garantire la purezza e la conservazione delle sue qualità organolettiche.

Olio di argan: come si usa nell'alimentare, nella cosmetica e nella farmacologia

Da un punto di vista alimentare e nutrizionale, l’olio di argan è apprezzato per il suo sapore nocciolato, per l’elevata concentrazione di vitamina E e per la presenza di acidi grassi essenziali. Può essere utilizzato come condimento per il pane, il couscous e le insalate. Inoltre, dalla macinazione di mandorle tostate e olio di argan, si ottiene un prodotto diffuso principalmente in Marocco, l’Amlou, una spessa pasta marrone con una consistenza simile al burro di arachidi, che viene consumata con il pane. Gli acidi grassi essenziali contenuti nell’olio di argan contribuiscono alla riduzione del colesterolo LDL e all’aumento di quello HDL, oltre a esercitare un’azione protettiva sul sistema cardiovascolare. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, è stato oggetto di studi per il potenziale effetto preventivo su alcune malattie metaboliche e degenerative.
Senza il processo di tostatura, l’olio di Argan viene invece impiegato prevalentemente in ambito cosmetico, dove si distingue per le sue proprietà emollienti e rigeneranti. La sua struttura molecolare favorisce l’assorbimento transdermico, rendendolo ideale per il trattamento della pelle secca. È largamente utilizzato in creme, lozioni e sieri per il viso e il corpo e, da qualche tempo, anche in prodotti dedicati al mercato maschile, come le cere per la cura della barba.
La ricchezza in tocoferoli e fitosteroli stimola la rigenerazione cellulare e protegge la pelle dai radicali liberi, rallentando i processi di invecchiamento cutaneo da stress ossidativo. Anche nel settore tricologico l’olio di argan ha trovato un’applicazione crescente: formulazioni a base di questo ingrediente vengono impiegate per trattamenti ristrutturanti, utili per capelli danneggiati o sfibrati.
In farmacologia, l’olio di argan è studiato per le sue potenzialità terapeutiche in ambito dermatologico e reumatologico, nelle diete contro le dislipidemie (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia), l’ipertensione, la sindrome metabolica, le complicazioni del diabete mellito e quelle cardio-vascolari. Le sue proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche lo rendono un candidato interessante per lo sviluppo di prodotti coadiuvanti nel trattamento di patologie infiammatorie della pelle, come eczemi o psoriasi o acne, oltre che come supporto alla guarigione di piccole lesioni o ustioni di lieve entità. Alcuni studi preliminari suggeriscono effetti positivi anche su dolori articolari e muscolari, grazie alla sua capacità di penetrare nei tessuti e migliorare l’elasticità della pelle e dei tendini.
Un prodotto quindi trasversale, considerato sicuro e ben tollerato, senza controindicazioni di massima. I soggetti affetti da allergie o intolleranze alla frutta secca e in guscio hanno a volte manifestato delle reazioni avverse che si manifestano con eruzioni cutanee, irritazioni e arrossamenti dopo il suo impiego topico. Un discorso più approfondito deve essere fatto se l’olio viene ingerito tal quale o all’interno di integratori perché nei soggetti ipersensibili può provocare disturbi digestivi, dissenteria, vomito, nausea, difficoltà ad addormentarsi, senso di malessere generale e agitazione.