Cosmetici Halal solo per paesi arabi o la tendenza del futuro?

C’è un mercato della cosmetica in grande crescita a livello mondiale, con  numeri davvero impressionanti: i 30 miliardi di dollari del 2022 sono destinati a raddoppiare entro la fine del decennio. È la cosmetica halal, ovvero tutti quei prodotti beauty realizzati con ingredienti leciti (halal) per un consumatore di fede musulmana. Per potersi dichiarare tali, devono essere formulati, prodotti, confezionati, stoccati e distribuiti in modo conforme alle normative di un ente di certificazione islamico che ne garantisce lo stato halal. In contrapposizione si parla di prodotti haram, cioè proibiti e illegali: l’alcol in primis, ma anche derivati del maiale, sangue, rettili, insetti, ogm, animali che non siano stati macellati secondo la legge islamica.

Quali sono i fattori determinanti dietro al successo della cosmetica Halal?

Dietro a questo successo ci sono diversi fattori. Innanzitutto, la crescente richiesta di prodotti cosmetici da parte dei paesi arabi e musulmani: la domanda di paesi come la Malesia, l’Indonesia, l’Arabia Saudita o la Turchia, per fare qualche esempio, è in grande espansione. I paesi a prevalenza musulmana sono destinati a essere i primi consumatori di cosmetici halal ancora per diversi anni, ma questi prodotti si stanno via via diffondendo anche in altre zone del mondo, come la Cina (dove la comunità musulmana rappresenta una minoranza, ma il prezzo competitivo rappresenta un forte incentivo all’acquisto) o l’Europa. In questo caso siamo di fronte al bisogno di soddisfare le esigenze di grandi comunità di migranti e di giovani di seconda generazione, integrati ed europei a tutti gli effetti, che scelgono uno stile di vita occidentale ma con un occhio di riguardo per le abitudini e le tradizioni religiose della famiglia. C’è poi una terza ragione, trasversale, che fa molta leva sui Millennial: i prodotti halal sono quasi sempre vegani e cruelty free, e adottano strategie di produzione (e di marketing) care a una sensibilità ecologica, come la riduzione al minimo dei consumi d’acqua e un packaging che spesso predilige materiali sostenibili rinunciando alla plastica.

Varietà e specificità dei prodotti cosmetici Halal

Per quanto riguarda i prodotti la scelta è piuttosto varia e simile a quella della cosmesi tradizionale: la differenza in pratica sta solo nella lavorazione e negli ingredienti. In versione halal si possono quindi trovare fragranze, prodotti per la cura personale e l’igiene personale,  rossetti, fondotinta, prodotti per la cura della pelle e via dicendo. Nel make-up il più richiesto è il fondotinta a lunga tenuta, indispensabili per le ragazze che portano il velo e che proprio per evitare di sporcarlo prediligono prodotti no transfert.

Sfide ed opportunità per le aziende

Una domanda in crescita e molto attraente, alla quale però finora i grandi brand hanno dato poche risposte, con qualche prodotto dedicato solo al mercato asiatico. Per le aziende indipendenti, di medie e piccole dimensioni, la scelta non è facile: da una parte le grandi potenzialità di questo mercato, dall’altra le difficoltà a ottenere la certificazione. Gli standard halal sono molto elevati, sia per quanto riguarda le materie prime sia per i processi produttivi: chi vuole arrivare al marchio deve fare grandi investimenti sia nella scelta di materie prime e packaging, sia in azienda. Un cosmetico certificato halal non solo è privo di prodotti proibiti, ma garantisce anche l’assenza di contaminazioni o impurità durante tutto il ciclo di lavorazione: per esempio tutti gli igienizzanti e i sanificanti delle apparecchiature non devono contenere alcol.