Negli ultimi anni, la carne coltivata è diventata un argomento di grande dibattito nel settore alimentare, spesso al centro di controversie e disinformazione. Viene erroneamente definita “carne sintetica” o “artificiale”, ma in realtà si tratta di carne vera e propria, ottenuta attraverso la coltivazione di cellule animali senza la necessità di macellare un animale. Questa innovazione ha radici nella bioingegneria e nella medicina rigenerativa, tecnologie che già da tempo vengono utilizzate, ad esempio, nella produzione di tessuti per trapianti. Il primo esperimento documentato risale al 2013, quando il professor Mark Post dell’Università di Maastricht presentò il primo hamburger realizzato interamente con carne coltivata in laboratorio. Il costo? Oltre 250.000 dollari, finanziati da Sergey Brin, co-fondatore di Google. Da allora, la tecnologia ha fatto passi da gigante: oggi diverse aziende, tra cui Mosa Meat, Upside Foods e Eat Just, stanno lavorando per rendere questo prodotto accessibile e sostenibile su larga scala.
